La geografia della speranza. Viaggio nell'Italia che resiste by Di Pirro Martina

La geografia della speranza. Viaggio nell'Italia che resiste by Di Pirro Martina

autore:Di Pirro, Martina [Di Pirro, Martina]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Rete dei Numeri Pari, povertà, diseguaglianze, mutualismo solidale, crisi sociale, crisi ecologica, Solidarietà
editore: Abele
pubblicato: 2020-09-08T22:00:00+00:00


Roma

La capitale delle diseguaglianze

La rivoluzione dell’eguaglianza, mai davvero compiuta,

l’eredità difficile, la promessa inadempiuta del secolo breve,

è oggi accompagnata dalla rivoluzione della dignità.

Stefano Rodotà

1. Il teatro in stile liberty accoglie centinaia di persone all’entrata. L’ampio piazzale sembra una agorà delle poleis greche, un’assemblea cittadina all’aria aperta. Federica cammina sicura scortata dagli alunni della scuola Macinghi Strozzi di Garbatella, a Roma. Si guarda intorno, ritocca le ultime cose. Quando sale sul palco, i lunghi capelli neri risplendono illuminati dai fari scenici. Distribuisce agli studenti nove gigantografie con volti di uomini e donne: da Peppino Impastato a Marielle Franco, passando per Sandro Pertini, Nelson Mandela e Stefano Rodotà. I ragazzi, visibilmente emozionati, ripetono sotto voce che la mafia è una montagna di merda.

È il 17 ottobre e la platea affollata dell’Ambra Jovinelli, pochi metri più avanti della stazione Termini, uno degli snodi ferroviari più importanti d’Europa, appare un salotto accogliente per le rivendicazioni di chi la popola. Insegnanti, sindacati, giornalisti, attivisti, economisti, movimenti per l’abitare, operatori del sociale, politici, cooperative, centri antiviolenza, parrocchie, fattorie sociali, lavoratori, presidi antimafia. È la Giornata mondiale per l’eliminazione della povertà, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione n. 47/196 del 22 dicembre 1992. E a Roma, la Rete dei Numeri Pari ne approfitta per creare un’occasione in cui unire tutti i territori in un unico luogo.

Intorno a Federica si muovono strumenti musicali e documenti. Emilia, insegnante dell’Istituto Comprensivo via dei Sesami a Centocelle, sorriso pulito e gioioso, la avvicina per discutere dei tempi d’uscita. Si afferrano le mani, si fanno forza. Entrambe fanno parte del Coordinamento dei docenti contro le mafie e le povertà, nato in seno alla Rete dei Numeri Pari. «Si tratta di un gruppo di insegnanti costituitosi in maniera spontanea che si pone l’obiettivo di studiare e condividere proposte operative, buone pratiche, materiali didattici e formazione sul tema delle mafie nel pieno rispetto della Costituzione e degli obblighi della funzione docente. A oggi siamo una ventina, tra Roma e provincia. Tutte persone in qualche maniera già in relazione tra loro per aver affrontato dei percorsi su questi temi». Di quanto l’istruzione sia importante per combattere la piaga della disuguaglianza, Emilia e Federica ne fanno pilastro. Soprattutto in un momento in cui, dopo dieci anni di ininterrotta diminuzione, aumentano le uscite precoci dal sistema scolastico. Già prima del 2008, l’Italia si trovava nella seconda metà della classifica europea per percentuale di spesa in istruzione rispetto al prodotto interno lordo. Dal 2011, senza sosta, si colloca stabilmente negli ultimi posti.

«In molte aree di questa città – racconta Federica mentre srotola l’immagine di Stefano Rodotà – scarseggiano i presidi sociali. La crisi economica dilaga e non bisognerebbe mai dimenticare che il fattore socio-economico è fondamentale per reperire la manovalanza di cui si serve la criminalità per le sue attività su un territorio. I ragazzi devono essere preparati e dovrebbero poter avere un’alternativa. Investire in istruzione dovrebbe essere il primo passo di ogni Governo lungimirante. Per salvarci, sai? Non per altro. Per garantire a tutti un futuro».



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